Gradonna Resort, architetture ardite
Gulp: una specie di grattacielo scuro si erge su un piccolo altopiano, a due passi dal confine del Parco Nazionale Hohe Tauern. Una serie di edifici a ‘cubetti’ e a parallelepipedi – lascia pure che siano di legno – fanno capolino fra gli abeti. Mmm. C’è di che rimanere perplessi. Stonano? Sono fuori luogo? Certamente i canoni estetici sulle prime non si avvicinano a quelli che ci si aspetterebbe dalla montagna (in particolare quella austriaca). Eppure… Eppure, dopo un primo choc iniziale, il Gradonna Mountain Resort mi prende molto bene. Siamo a Kals, ai piedi del Gross Glockner, la più alta montagna d’Austria, in Tirolo dell’est (Osttirol), a 1350 metri. Un po’ discosto in posizione dominante sulle piste del nuovo comprensorio unito Kals-Matrei, questo, vi assicuro, è un bel pezzo di architettura. Coraggioso, certamente. Diciamo pure ardito. E’ un resort diffuso assolutamente di nuova concezione. Sicuramente è una delle realizzazioni turistiche più spiazzanti che ho visto in Austria. Attorno a un corpo centrale e a una ‘torre’, sono sparsi 42 geometrici chalet, tutti rigorosamente in legno e rivestiti di scandole: ricorda vagamente le stazioni sciistiche ski total alla francese, fatte le dovute proporzioni. Ski out ski in, infatti: cosa non così comune in Austria. Vale per le piste da discesa, ma anche per quelle di fondo e slittino. E poi l’ospitalità di alto livello, diciamo pure lusso contemporaneo, ma non eccessivo (è un 4 stelle superior), tanto che il primo prezzo per uno chalet occupato da 4 persone viene dichiarato di poco superiore a 100 euro al giorno mezza pensione. Il resort offre ben 3000 mq di aree wellness, piscine e saune. Vetrate a go go, terrazze, materiali naturali (legno di abete e cirmolo), colori e toni ben studiati, dettagli e stoffe di pregio, linee contemporanee, performance energetiche, no auto (tutte nascoste nel garage sotterraneo), finiture in pietra e marmi che impreziosiscono, perfino statue di neve o roccia qua e là negli spazi esterni … Il Gradonna mi ha colpito non solo per il concept in generale e le sue linee non comuni, ma anche per i particolari. Per esempio, ho trovato deliziose le rivisitazioni dei bow window, con zone relax e divanetti di design addossati alle vetrate degli chalet….
Dietro l’operazione, avviata a fine 2012, c’è un grande gruppo attivo nel turismo (Schultz Gruppe) che ha piani bellicosi anche per le stazioni sciistiche dell’Osttirol. Kals ora è fusa con Matrei ed è oggetto di un forte potenziamento. Se il paese giace in’ampia radura a 1300 metri, la quota massima tocca i 2612 metri, proprio in corrispondenza di un’altra ardita architettura, l’Adler Lounge (il Lounge dell’Aquila, con ristorante gourmet). La skiarea si sviluppa su due versanti principali sul monte Cimaross, che col vicino Gorner fa già parte dell’importante catena degli Alti Tauri, ormai in prossimità del Grossglockner. Con 42 km effettivi di piste su 270 ettari (sui materiali turistici si trova anche il dato di 60 km, però), ampie e dagli ottimi dislivelli, con un livello medio piuttosto impegnativo (per esempio le piste nel bosco delle due seggiovie Figollift e Blauspitz, proprio sopra il resort), Kals Matrei è diventata la ski area più grande del Tirolo dell’Est. Le 3 discese a valle del comprensorio sono di quelle che si ricordano, ma mediamente sono tutte piste assai valide e non monotone. Tra i piani futuri, il miglior collegamento con Matrei paese, ove la discesa a valle attualmente termina distante dalla risalita con la cabinovia di arroccamento Goldried I ed è collegata con una navetta .