Magico anfiteatro di calanchi. Fienile di Fluò.

2016 04 20_154747 Fienile Fluo (4)Ho sempre avuto un legame particolare con i Colli di Bologna. Dove per ‘Colli’ intendo proprio quelli immediatamente a ridosso della città, anzi, quelli che in un certo senso sono ‘ancora città’. E’ netto il confine fra una periferia che ha già un che di quasi toscaneggiante e la nostra collina intatta, fra vallette, boschetti e incolti; un altro mondo, quello che si scopre fuori Porta San Mamolo e Porta Castiglione. Li ho esplorati tante volte in lungo e in largo i Colli, a piedi, in bicicletta, in auto, per parchi e campi, per calanchi e boschi, oltrepassando staccionate e giardini privati, annusato da cani, redarguito da custodi, e una volta perfino bloccato, senza poter proseguire, da un intrico di piante spinose sulla crestina di un calanco, sotto Sabbiuno. Quando collaboravo al Resto del Carlino mi inventai una serie di reportage su itinerari a piedi, inediti, individuati e testati in prima persona, sfruttando stradine, cavedagne e vecchi sentieri, facevo inchieste sul degrado e l’abbandono della collina… E’ anche per questo che mi piace ancor di più, istintivamente e affettuosamente, il Fienile di Fluò con la nuova nata Casa Fluò Relais, a Paderno. Cioè quella che oggi si chiamerebbe una location straordinaria ma che io preferisco definire un gran bel posto (anzi, un bel sito), immerso in un paesaggio un po’ magico, dolce ma severo a un tempo. Il complesso è una sorta di borghetto signorile con forte connotazione rurale sotto l’anfiteatro dei calanchi di Paderno, a due passi dalla chiesetta di Sant’Apollinare di Paderno.

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Mi piace da matti il posto, dunque, ma non come il tipico bolognese ‘di città’ che dice ‘ooohh’ perchè non si immagina lontanamente quale tesoro abbiamo sui Colli, ma proprio in quanto dei Colli mi ritengo vero conoscitore e amante. E qui c’è un ‘anima, una passione particolare.

Il Fienile di Fluò, all’interno del Podere la Rovere, è casa di Angelica Zanardi e della sua famiglia. Un contenuto culturale denso e non banale sottende ad ogni loro azione in azienda, dove la cultura si respira a ogni angolo e trasuda dai dettagli.

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Tecnicamente il Fienile di Fluo è un agriturismo, ma questo è un termine riduttivo se usato nell’accezione urbana di ristorante. Bisogna dire che lei, Angelica Zanardi, l’anima del posto, assieme al padre che segue la piccola cantina e l’azienda agricola (amando ricordare che il suo è l’unico vigneto professionale nel Comune di Bologna), è attrice professionista e autrice, e qui al Fienile fa da direttrice artistica e dea ex machina. E qui coltiva la sua vocazione alla condivisione e all’ospitalità. Dopo aver avviato alcuni anni fa il ristorante agrituristico, recentemente ha creato anche una dimora di charme, Casa Fluò, riadattando la rustica dimora di famiglia e ricavando quattro camere,  dagli arredi in stile shabby chic, ognuna caratterizzata da un colore, da un profumo e da un’impronta: la grande stanza rossa, la luminosa camera gialla, la romantica sopraccielo blu, la spaziosa mansarda arancio. Un accurato restyling di mobili e complementi d’arredo, con gli oggetti creati ad hoc con materiali di recupero, la rende veramente carina. Anche qui, nei locali comuni pieni di libri e magazine ricercati, si capisce di trovarsi in una famiglia che vive di cultura.

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Il Fienile Fluò, invece, è un antico complesso stalletta-fienile, ed è oggi la sede del ristorante agrituristico, proprio a fianco. La cucina è regionale con una forte componente stagionale sicuramente più vegetariana che carnivora, prediligendo preparazioni fresche e leggere, con prodotti dai paraggi e comunque dalle campagne bolognesi. Per esempio, nel menu primaverile, bismarck di asparagi, risotto alla borraggine, chicche di zucchine al basilico, lasagnette di verdure, coniglio alla ligure, contorno di padellate di erbette… e così via.  Dai vigneti dell’agriturismo provengono alcuni vini ‘della casa’, con etichetta La Rovere Colli di Paderno (Pinot bianco, Cabernet Sauvignon, Moscato e Muller Thurgau) mentre dai campi arrivano il miele e la farina integrale con cui vengono preparati il pane, la pasta fresca e i dolci. Dall’orto di Fienile Fluò e da produttori locali selezionati arrivano frutta, marmellate, verdure, olio, uova e i formaggi, e anche carni e salumi provengono da aziende bolognesi. Ma soprattutto Fienile di Fluò è spazio artistico polifunzionale, dove il cibo si fonde con il teatro, il cinema e la musica. Ogni settimana si alternano concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche, dj set… Quest’anno il clou è sempre frutto della produzione della compagnia Crexida (della stessa Angelica Zanardi): Spettacolo nel verde: “Lo strano caso della pietra fosforica bononiensis”. Sui Colli intorno a Bologna si cela un’affascinante storia geologica e mineralogica, che diede il la a una genia di mitici studiosi e speleologi (basta pensare a Luigi Fantini). Nel 1600, tra i calanchi di Monte Paderno, fu scoperta una pietra, che per le sue singolari proprietà fosforescenti, ebbe il potere di suggestionare le fantasie del tempo e di attirare artisti, scienziati e viaggiatori da tutta Europa. Lo spettacolo fa parte della rassegna “Pietre lucenti sui colli” che valorizza questo poco noto capitolo della storia di Bologna (testo di Sonia Antinori, regia e interpretazione di Angelica Zanardi, 3, 10 agosto e poi i primi 3 mercoledì settembre, alle 22).  “Uno spettacolo visionario e immaginifico che racconta “le avventure di una fantomatica donna senza nome e senza età,, tra pietre volanti, astri infuocati, coleotteri luminosi e le ripide creste di un paesaggio d’incanto”.

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Fienile Fluò, Via di Paderno, 9 – 40136 Bologna – 051/589636

http://www.fieniledifluo.it

 

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