Best of Via Emilia. La Lumira

Premessa importante: a Castelfranco Emilia, provincia di Modena, si tiene per il Bologna FC, da sempre. E a Castelfranco c’è Carlo Alberto Borsarini, che è lo chef-patron de La Lumira, il ristorante sulla Via Emilia alle porte del centro storico del paesone a metà strada fra le Due Torri e la Ghirlandina. Persona molto in gamba, professionale, affabile, che non se la tira. Negli anni ha mantenuto e anzi portato in alto il locale, forte anche della collaborazione delle donne di famiglia di varie generazioni, compreso la moglie Concetta in sala. Conclusione: La Lumira è uno dei miei ristoranti preferiti. Non solo perchè Carlo Alberto Borsarini mi è simpatico, dato che – ovviamente –  tifa rossoblu e ha ben ‘istruito’ il figlioletto portandolo in tenera età allo Stadio Dall’Ara (esperienza forte perché il Bologna in casa ne perde 1 su 2). Ma perché, questo sì, è il posto dove ‘si sta bene’. Adesso è di moda dire così, ‘stare bene’, anzichè ‘mangiar bene’, ma qui a La Lumira è proprio così: si sta bene perché si mangia bene, in un posto gradevole dove si viene trattati come si deve, e serviti senza ridondanze.

Dall’esterno il posto è leggermente penalizzato dalla presenza di un distributore di benzina, ma in realtà la palazzina in sé esternamente non sarebbe affatto brutta (come invece molti recensori di trip advisor dicono). E una volta all’interno, si capisce subito di trovarsi in un ristorante di tono, curato nei dettagli. I tavoli ben distanziati e ampi, con comode poltroncine, sono già un bel biglietto da visita. D’estate, una piccola zona esterna carina prospiciente. Finalmente, poi, tovaglie e tovaglioli di stoffa

Come saluto della cucina arriva servita sul ‘testo’ una tigellina al pesto (i puristi modenesi direbbero crescentina, ma come detto Castelfranco è bolognese…), ma anche il cestino del pane è accattivante. Poi, dalla carta, si sceglie tra non troppi piatti, ma tutti di ottima fattura e – si sente – realizzati con buoni prodotti di partenza. Alcuni sono più classici, immancabili qui sulla Via Emilia, come le sontuose tagliatelle verdi al ragu e i tortellini in brodo di cappone, che trovano in Castelfranco una delle patrie. Non a caso, sono della misura perfetta, piccoli, e con ripieno. Prima si può prendere un antipasto di salumi speciali con uno sfizio romagnolo, una vera piadina in stile riccionese, curiosità da queste parti. Altri piatti vanno sempre nel solco della tradizione, ma vengono proposti alla maniera più contemporanea e con alcune varianti sul tema. Per esempio, i tortelloni al ragu di aglio e lumache; o i tortellini leggermente ‘impannati’, opzione che si può tranquillamente sdoganare se ben fatta come a La Lumira. Sulla stessa linea della rivisitazione (parola inflazionata ma non mi viene niente di meglio), la faraona alla prugne. Dolci intriganti. Zuppa inglese, o rivisitazione local del cannolo siciliano (cannolo ‘Scoltenna’), gelato all’aceto balsamico… E la mattonella Life on Mars omaggio a David Bowie: ah, un altro motivo che mi rende simpatico Carlo Alberto Borsarini è la sua profonda cultura rock, che lo porta di tanto in tanto a organizzare serate a tema fra cucina e suggestioni musicali. E poi dite se lui, ‘Borsa’, non è uguale a David Bowie, nella foto qui sotto…

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