Calcidica part II: Sithonia beach hopping
Siamo quasi a livello di Sardegna o Corsica: con 550 km di costa, nelle tre ‘dita’ della Calcidica – anzi, due: nel ‘terzo’ dito non ci si va perché è quello del Monte Athos – i beach hoppers hanno di che divertirsi. Un paradiso di spiagge.
Io ho fatto base sul lato nord orientale di Sithonia, il dito di mezzo, e cioè nella località di Ormos Panagias, subito a nord di Vorvorou: sono rimasto incantato non solo dalla varietà e dalla bellezza delle spiagge, ma anche dalla semplicità di fruizione. Piccola premessa sulla mia base: la posizione mi è sembrata davvero furba, perché questo è il punto più stretto della penisola e in pochi minuti ti sposti facilmente sull’altro versante occidentale, il che eventualmente facilita nella scelta del versante sottovento. Dalla mia esperienza, infatti qui non c’è un meltemi costante come nelle Cicladi, il vento e le brezze sono più variabili (e qualche giorno perturbato può capitare). Inoltre, in questo lato di costa si concentrano i resort più carini, con standard alberghieri notevoli. Qui, però, devo contraddirmi leggermente sulla questione prezzi affrontata in un precedente articolo, perché i posti di livello tendono a essere carucci; mentre i posti normali, per esempio, i tanti studio o case in affitto o alberghetti 3 stelle confermo che sono assai convenienti. Io per esempio ho soggiornato all’Antigoni Beach Resort (http://www.antigonibeach.gr/). Per una serie di motivi lo ritengo da consigliare assolutamente (vedi prossimo articolo su questo sito).
Ma torniamo alle spiagge. La stessa su cui affaccia l’Antigoni, pur fiancheggiata da una strada (sarà meno pittoresco ma è comoda per parcheggiare…), non sarà spettacolare come altre che vi dirò, ma alla fine dei conti è una delle più piacevoli della zona, soprattutto per l’ampiezza e la lunghezza di un paio di chilometri: confortevole anche nei weekend (sì, anche qui c’è un notevole turismo locale da weekend). Altra buona ragione è l’acqua, già di quella che mi piace, limpida, con sabbia chiara grossa, fondale degradante. E la vista verso la piramide del Monte Athos. Durante il mio soggiorno mi sono fermato qui (foto sopra) nella spiaggia di Ormos Panagias (su alcune mappe riportata come Livrochio) 4 giorni su 9.
Procedendo verso sud s’incontra subito l’indicazione per Talgo Beach: è la più fighetta che ho visto (unica con parcheggio a pagamento), con musica, baretto, atmosfere lounge. Poi arriva la località di Vorvorou, fronteggiata dall’isoletta Diaporo che forma una specie di laguna. Mi aspettavo di più: non è che un vasto agglomerato di case e alberghetti sparsi, fortunatamente niente casermoni e un po’ di spazi vitale attorno di campagna o macchia. Ma ecco che qui inizia la vera sequenza delle superspiagge di Sithonia. Karidi, per esempio, e le successive calette, sono memorabili. Scogli abbastanza bassi e chiari, il verde retrostante, acqua turchese. Siamo a livello di Corsica o Sardegna. Purtroppo qui in Calcidica è sempre alta stagione, e questa spiaggia soffre ahimè davvero per l’affollamento. Bellissima, da vedere per un tuffo, ma da vivere a giugno o a settembre-ottobre. Incredibilmente poco più in là attraverso una zona di ville nel verde (dove si parcheggia), per un sentiero si raggiungono spiaggette altrettanto belle ma meno frequentate (foto sopra) chissà perché, forse perché il parcheggio è meno chiaramente individuabile nella zona residenziale. Andrà comunque anche meglio man mano che ci si allontana da Vorvorou. Le calette ghiaiose o sabbiose , con il ripido pendio retrostante (attenzione agli amanti dei tramonti: qui arriva l’ombra abbastanza presto), fra Zografou e Sarti sono tutte da scoprire. Kanourotripes (sotto) è fra le più giustamente celebrate, ma anch’essa pienissima, perfino con baracche e tende di campeggio libero sotto la pineta.
Io però ho preferito la grande spiaggia di Armenistis (foto sotto), un po’ più a sud. Fronteggiata quasi tutta dall’enorme campeggio omonimo, tanto che sulle prime sembra quasi inaccessibile, ha parcheggio difficile e costringe a una camminata su una stradina pedonale piuttosto lunga a ridosso del campeggio, a meno che non provi a entrare dall’ingresso centrale del campeggio (non ho capito sinceramente se è aperto ai non ospiti che volessero usufruire dello stabilimento beach bar). Ma una volta conquistata, pensi subito che ne valga la pena. Da preferire il lato di spiaggia libera a nord, contro gli scogli. Al beach bar, comunque, si può ovviamente entrare dal lato mare. Musica, bella gente e grandi cocktail a 8 euro serviti sotto l’ombrellone.
Verso il capo meridionale della penisola, aumenta il gradiente selvaggio. Tutte le spiagge sopra e sotto Sarti, altro polo turistico relativamente più sviluppato, hanno il loro perché. Degne di nota sono le spiaggette all’altezza di Pigadaki (Akrogiali, Klimataria) e soprattutto quella di Kriaritsi. Curiosità-consiglio: in questa zona fra Skala Sikeas e Agios Pavlos occhio a non perdersi, perché si tratta di un’area vastissima di almeno 1000 ettari che è occupata da grossi allevamenti di capre e pecore al pascolo, e ha una viabilità di servizio assurda: cioè un vero labirinto di km di strade asfaltate (uguali se non meglio di quelle principali ‘ufficiali’) che si intersecano e si aggrovigliano fra loro, con tanto di viadotti; ma s’incontrano anche carcasse di auto, strutture abbandonate… un po’ inquietante: guardate su Google Earth se non ci credete.
Usciti dal labirinto, la strada nazionale corre veloce e sinuosa ad ampie volute verso sud, con incredibili aperture verso il maestoso Monte Athos, che sembra un vulcano in eruzione, essendo spesso incappucciato da un pennacchio di nubi… Onnipresente nel lato orientale di Sithonia, lo guardi sempre, il monte, e sembra sorvegliarti Lui stesso. Nell’estremità della penisola non ho esplorato tutte le cale: errore mio dovuto a pigrizia, essendo la spiaggia dell’Antigoni molto ‘viziante’: qui in Calcidica merita invece focalizzarsi sulla visita di tutte le spiagge principali come obiettivo primario del viaggio. In compenso ho nuotato nelle limpide e placide acque vicino a Porto Koufo, sulla quale ci sono in rete recensioni contrastanti. A me è piaciuta anche quella, un porto naturale piuttosto scenografico, dove l’acqua rimane pulita!
In questo itinerario ideale, si risale sulla costa che guarda al tramonto: è un vero ‘stillicidio’ di spiagge, confesso che ci siamo quasi ubriacati… Non c’è che l’imbarazzo della scelta, fra i due centri principali di Toroni e Neos Marmaras, quest’ultima la più ‘cittadina’ di tutti, con porticciolo peschereccio e un po’ di vita, ma anche una densità edilizia notevole e di scarso pregio, culminante con l’ecomostro di Porto Karras.
Su questo versante occidentale di Sithonia, una delle spiagge più celebrate è Elia. Giusto. Ma tutto questo tratto di costa alta, con un’infinità di spiaggette ghiaiose o sabbiose sotto, è interessante. Tra le mie preferite, c’è però Agios Ioannis (foto sotto), ormai verso Nikite, anonima e un po’ disordinata località di vacanza che ha essa stessa tratti di spiaggia discreti, ma dove può finire l’esplorazione delle spiagge da ricordare (in compenso di sera ha un’animata passeggiata lungomare con ristoranti e locali). Era una domenica, nello spiaggia di Agios Ioannis, ma lo spazio non mancava, a differenza della quasi ‘impenetrabile’ Elia (da riprovare in un giorno feriale). La spiaggia è lunga, ampia e rettilinea, esposta completamente a sud. Acqua limpidissima anche qui. Per fare il bagno e prendere il sole in tranquillità è da preferire il lato di spiaggia libera all’estremità ovest (oltre tutto ha un ampio parcheggio libero non distante dalla sabbia); il lato opposto (est) attrezzato è troppo vicino alla strada, quindi è affollatissimo, anche per la presenza di un ben organizzato beach bar.
Il ‘girospiaggia’ di Sithonia è finito, ma c’è già la voglia di rifarlo ancor meglio in una prossima occasione!