Meteoparanoia e tuoni sotto la neve

Oddio, i lampi e i tuoni con la neve? Cosa sarà mai successo? Colpa delle scie chimiche… Ma vahhh, mi piace scherzare sulla meteo paranoia. Perché oggi 13 novembre una vera curiosità meteo è stata quella del ‘temporale di neve’. Durante la nevicata si sono visti distintamente a più riprese grandi lampi con potenti tuoni, come se fosse estate. Paura? E perché mai? Il fenomeno esiste e non è così infrequente, benché alle nostre latitudini sia abbastanza raro.

Il ‘temporale di neve’ si origina dallo scontro frontale e violento tra masse d’aria di diversa temperatura. Può avvenire per esempio che aria umida e più mite presente al suolo (che genera pioggia, come questa mattina) sia investita da aria più fredda che irrompe improvvisa. Lo scontro genera sollevamento dell’aria più calda e forti moti convettivi verticali, proprio come quelli che avvengono in piena estate e che portano ai temporali di calore.

I tuoni di Bologna sono stati avvertiti subito dopo la trasformazione della pioggia in neve contemporaneamente a un calo delle temperatura di 7/8 gradi in poche ore. Il motivo è da ricercarsi proprio in questa irruzione improvvisa di aria molto più fredda (peraltro ampiamente prevista).

Quanto all’anomalia stagionale, ricordo personalmente una colossale nevicata novembrina a Bologna (il 25-26 novembre 1977), con black out e tutto bloccato: in quell’occasione misi gli sci in via Risorgimento, che è una strada residenziale in pendenza quasi in centro. Ricordo poi altri tuoni fortissimi con neve in un gennaio di pochi anni dopo, preceduto da pioggia torrenziale. Erano le tre di notte, io e mio fratello, già amanti della neve allora, aprimmo la finestra e guardammo verso il nostro lampione preferito per capire se nevicava o no ….. spettacolo: una bufera di neve! La mattina dopo 20 cm di neve fredda e secca.

Ma ancora a proposito di questa nevicata di oggi 13 novembre: violenta, bagnata, pesante… mentre gli alberi hanno ancora le foglie. E si spezzano. 10 cm a Bologna, 20 cm nelle periferie collinari, 50 con punte fino a 80 cm in Appennino. E come di consueto, giù lamentele… Aaaahh, per 5 cm di neve si ferma tutto… Aaahh gli spazzaneve… Ah il carraio… Aaaahhhh l’aeroporto chiuso. Beh, innanzitutto sono fra 10 e 80 cm, in poche ore (3 ore), in una grande città nodo stradale di importanza nazionale. Normale che il traffico non scorra. Embè? Molti peraltro sono incredibilmente imbranati in macchina.

Questo piagnisteo, io che sono peraltro sempre ipercritico contro le amministrazioni bolognesi, non lo sopporto tanto. All’estero gli aeroporti stanno chiusi per qualche giorno, qui per qualche ritardo o volo dirottato ci mettiamo a strepitare. E puliscono solo poche strade importanti: visto più volte con i miei occhi a Toronto, Monaco, Amburgo, Berlino…. Anzi, se c’è una cosa che funziona in Emilia Romagna è proprio il servizio di spazzaneve, assicurato tempestivamente in massima parte dagli agricoltori con bei trattoroni da 150 cavalli in su (Motorvalley eh eh eh..). In Canada e in USA, dove dovrebbero essere abituati, hanno delle palette attaccate a dei pick up… Certo, in questa occasione a Bologna gli spazzaneve non erano ancora pronti. E poi, beh certo che non tutti avevano le gomme da neve (l’obbligo scatta il 15 novembre)… Bisogna anche ricordare altre anomalie: la parziale chiusura delle autostrade ai mezzi pesanti fra Parma, Firenze e Cesena, ne ha riversati diversi anche nelle zone periurbane; inoltre, il tasso di umidità elevatissimo, unito all’intensità della neve bagnata, e alla temperatura intorno a 0, ha creato molte situazioni di panne sia elettrico che di motore in auto a benzina, soprattutto macchine piccole un po’ vecchiotte. E questo ha determinato altri blocchi.

Il fatto è sempre quello, dai: non sappiamo più convivere con qualche minore avversità meteo, ecco il punto. Sta neve qui cosa sarà mai… Roba che domani non c’è più nulla. Le mezze stagioni ci sono anche troppo…

In collaborazione con Matteo Bottonelli

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