Non banali impressioni sulla montagna d’autunno

Vi spiego con alcune considerazioni ‘psicometeorologiche’ perché l’autunno è magico in montagna, e un’uscita in quota anche in questa stagione apparentemente morta può regalare sensazioni nuove.
Certo, ci sono i colori. Ma c’è di più: è stagione di grandi contrasti.

San Vito di Cadore

Contrasti di colori: i prati ancora verdissimi delle valli si alternano al cielo terso tipico autunnale, alla neve già presente sulle cime, al rosso-giallo degli alberi: un vero fall foliage prima della neve e con la neve.

E’ contrasto di stagioni: è ancora estate in valle, anche se magari ci sono tracce di neve, ma è inverno in quota. Al crescere dell’altitudine cambia il colore degli alberi (i larici passano dal verde chiaro al giallo al rosso secondo il progredire dell’altitudine e dunque dell’approssimarsi dell’inverno) e ci si avvicina alle nevi, che ormai sono destinate a durare fino a maggio/giugno.

E’ contrasto di temperature, con inversioni termiche incredibili.
Tra un fondovalle lungo il letto di un fiume (dove giocano ombra e, appunto, il fenomeno delle inversioni termiche) e le alture sovrastanti aperte e soleggiate possono esserci gradienti anche di 10/15°C! Anche in pochi metri, tra ombra e sole, si passa dall’estate all’inverno.

Foto Matteo autunno in montagna (3)

C’è poi un forte contrasto di stagioni tra la città e la montagna. Si vive un anticipo d’inverno.
In estate passare dai 35°C della città ai 25° C dei monti dà un grande sollievo, ma non particolare felicità. In inverno passare dai 5° C umidi della città ai -5°C secchi dei monti quasi non si avverte.
In autunno, invece, passare dai 15°C (anche 20°C) della città ai 5°C dei monti ti fa avanzare di una stagione, ti fa sentire che sta per arrivare la stagione dello sci! Il contrasto è netto.
A me piace pestare la prima neve e vedere il primo fumino che esce dalla bocca dei camini delle case popolate solo dai residenti.

Non è finita:
L’autunno è la stagione con il tempo più stabile.
Niente moti convettivi che annuvolano il cielo. Niente temporali pomeridiani. Niente foschia. Nessuna incertezza nelle previsioni. O è brutto (e allora è meglio stare a casa) o è bello (e sei certo che non ci saranno nuvole in cielo tutto il giorno).
Non a caso ottobre è la stagione preferita dai locals per le escursioni. Non a caso in Alto Adige, a parte il famoso e goloso Toerggelen (andar per masi ad assaggiare castagne, vino nuovo e piatti tipici), in molte valli gli ospiti tedeschi riempiono le valli (non è affatto bassa stagione specialmente in Valle Isarco, Merano e dintorni, Bolzano e dintorni).
Unico accorgimento: è frequente il cosiddetto “mare di nubi”, che vi può dare la sensazione di maltempo in valle. Un occhio alle webcam, e pronti a salire a cercare l’estate. Provare per credere.

Ma si possono fare le escursioni anche in quota?
Certo! Anzi … in condizioni di tempo stabile più sali di quota più troverai caldo. In autunno la parola d’ordine, in condizioni di tempo stabile è: salire di quota.
Un’altra magia di cui godere in autunno sono …. baite e rifugi chiusi.
Trovare tavoli e panche assolati e deserti, e godere del teporino del sole autunnale, non ha prezzo.
Stagione di grandi picnic l’autunno, senza timori di acquazzoni indesiderati e vociare schiamazzante (tranne il vostro).
Bisogna solo avere la tenacia di cercare il posto giusto nel momento giusto.

In collaborazione con Matteo Bottonelli, ispiratore del post e autore delle foto

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