“Impianti 0”

Di solito in questo periodo autunnale, mi ‘carico’ andando a leggere le varie novità in tema di impianti e collegamenti. E mi viene l’acquolina ‘da neve’ in bocca… Ma questa volta mi piace raccontare di una bella storia diversa. Di una piccola ski area che fa un passo indietro e chiude, consapevolmente, per sempre. Smantellando gli impianti. Succede in Carinzia, sul Dobratsch che dal 2002 fa parte dell’omonimo Parco naturale nei pressi di Villach, a pochi chilometri dal confine. Una scelta politica, ma anche dei cittadini, in una direzione molto coraggiosa e controcorrente. Eppure, a distanza di alcuni anni, si è rivelata lungimirante. Tutti capirono subito che non valeva la pena accanirsi terapeuticamente nel far sopravvivere una stazione sciistica che per quanto carina e frequentata da migliaia di sciatori, non poteva più competere con i grandi comprensori (vicino, si puntò più sul Gerlitzen) e non poteva permettersi di rinnovare gli impianti obsoleti. Era chiaro a tutti, invece, l’obiettivo: proteggere un paesaggio straordinario, quello dello strano monte ‘troncato’ a metà da un’antica frana, e un bene limitato come l’acqua. La roccia calcarea della montagna è infatti interessata da fenomeni carsici. L’acqua penetra in grotte profondissime e poi affiora a valle, alle porte di Villach, in famose fonti termali e potabili. Così, la montagna ora ha di nuovo la sua veste originaria: niente seggiovie, ma si cammina, si fa sci alpinismo sulle ex piste (3 itinerari permessi) o fondo (5 km), si va sulle ciaspole o in slitta, semplicemente si contempla, si prende il sole e si respira l’aria buona.

Il panorama spazia sulle Alpi Giulie verso sud, poi le Karavanken e le Nockberge. In basso si vede fino ai laghi Ossiachersee, Wörthersee e Faakersee. Il Dobratsch, alto 2166 metri, si presta particolarmente a queste attività dolci, perché è un bianco panettone ondulato in alto. Nel versante che invece  guarda a sud est la roccia è quasi verticale (a causa della frana del 1352, foto qui sotto) ed è proprio qui che si nasconde un tesoro naturalistico: grazie all’esposizione, c’è un microclima sub mediterraneo con essenze rare così a nord.

Già, tutto bello… Ma l’economia? Nel frattempo anche i vicini centri confinanti con il Parco, cioè Arnoldstein, Bad Bleiberg e Nötsch im Gailtal, si sono uniti in un progetto unico. E così sono nati nuovi posti di lavoro, punti vendita di prodotti tipici, gruppi di guide.. Insomma, un notevole indotto. Ma quel che fa pensare è che in certi giorni gli ospiti del turismo slow del Dobratsch sono più numerosi degli sciatori della vecchia stazione sciistica… Sempre migliaia al giorno, ma certo con meno impatto.

Info www.region-villach.at/it

Foto: copyright Region Villach Tourismus GmbH – Adrian Hipp e Joseph Egarter

 

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